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SANTA LUCIA E AGATA ALLA FONTANA PUBBLICA
Alla fine del 1700 la
Comunità benedettina femminile della Civita,a motivo della
preesistente mortalità delle claustrali,cercò un nuovo spazio e
questa volta sul piano.
Alla fine fu scelta la vasta area di oltre due ettari alle falde del Castello Tramontano,presso la vecchia
fontana pubblica e vicino al palazzo di Don Antonio Del Salvatore.
Le monache presero possesso dell’ultima sede,grande e ariosa,con ampio giardino,il 24
marzo 1797;il 15 dicembre dello stesso anno fu inaugurata la
chiesa-cappella col titolo consueto di S.Lucia e Agata.
A navata unica,questa ci appare oggi piu' ampia, perché il presbiterio è
stato portato indietro ed è costituito da una quarta specchiatura
ricavata dagli ambienti retrostanti.
Indichiamo le opere di maggiore rilievo artistico.
La facciata,dotata di elementi decorativi semplici ed eleganti,è ornata dal ritmo sobrio dei
profili e degli spessori convessi della superficie aggettante.
La porta lignea , ricoperta in rame sbalzato,è opera dell’architetto Renato Lamacchia e presenta nei
pannelli l’antica sede delle Malve,quella della Civita ,lo stemma
di Mons.Giacomo Palombella e la simbologia eucaristica,perché la
Chiesa è anche sede dell’adorazione perpetua.
Nella parte centrale,una nicchia custodisce una piccola statua di San Benedetto,ultimammente
restaurata. Nell’interno,la prima specchiatura evidenzia una
bellissima scultura in marmo policromo di Carrara,raffigurante il
Sacro Cuore di Gesù.
Nella specchiatura di fronte,è presente un gruppo scultoreo raffigurante Padre Pio da Pietrelcina
con il penitente,opera del Maestro Francesco Pentasuglia.
La seconda specchiatura,sia di sinistra che di destra,si distingue
dalle altre per la presenza di una elegante nicchia e di cornici
elegantissime.Su quella di sinistra si stende una tela settecentesca
raffigurante San Giuseppe,la Madonna con Gesù infante e Santa
Elisabetta con San Giovannino;su quella di destra la tela ricorda il
martirio per accecamento di Santa Lucia.
La nicchia della della terza specchiatura di sinistra custodisce una espressiva statua lignea dei
Canazei ,raffigurante Nostra Signora del SS. Sacramento:quella di
fronte racchiude la statua anch’essa lignea di Santa Lucia.
La parete che chiude il presbiterio è coperta da un enorme mosaico marmoreo,raffigurante la SS.
Trinità,da cui parte la Croce della Redenzione,i cui frutti sono tutti
racchiusi nel Sacramento dell’altare.
Molto elegante è il tronetto in marmo giallo di Siena per l’ostensione della SS.Eucaristia. Girano
per tutto il perimetro della chiesa i matronei,da cui le suore
benedettine claustrali seguivano la liturgia.
Un finestrone in alto,sulla contro facciata,ha una elegante vetrata istoriata con l’immagine
dell’Agnello che custodisce il libro dei sigilli,secondo il testo
di Apocalisse,capitolo quinto.
Finemente intagliati in noce sono i due artistici confessionali.
Il monastero fu soppresso dalle leggi eversive emanate nella seconda metà dell’Ottocento.
Moltissimi locali costituirono la sede del Comune fino a qualche tempo fa.
Il piano terreno fu adibito a negozi.
Oggi la Chiesa è sede dell’ Adorazione perpetua del SS.Sacramento e costituisce un forte richiamo di
spiritualità per ‘intera città e per la Diocesi.
La festa di Santa Lucia,il 13 dicembre,vede un accorrere imponente di popolo ai piedi della
protettrice della vista
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