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PRIMO INSEDIAMENTO -SANTA LUCIA E AGATA ALLE MALVE(IX secolo)
Ex Monastero-Vico Solitario-Sasso Caveoso-Matera
Il convento e la chiesa delle sante Lucia e Agata alle Malve facevano parte di
un insediamento monastico benedettino che,nel tempo,ebbe tre sedi diverse:
dapprima nel rione Malve,poi presso le mura della Civita e,infine,in
città,presso la Fontana pubblica.Il monastero fu fondato intorno al secolo IX.
Due fatti ,circa la vita di questo complesso,meritano una
particolare attenzione.Il primo è la morte della badessa Eugenia(in seguito
beatificata),avvenuta nello stesso anno (1093) in cui ricorre la visita a Matera
di papa Urbano II ;il secondo riguarda la scelta,operata dalla baronessa
Mattia,di rinunciare ai suoi beni terreni ed al proprio marito,per indossare il
saio benedettino,con ruolo di badessa.
Il complesso monastico venne utilizzato sino al 1283.
Ma la chiesa,variamente modificata,continuò ad esercitare le sue funzioni liturgiche
limitatamente alla navata destra(la parte restante,infatti,fu adibita,fino al
1960,ad abitazione).
La chiesa si presenta all’osservatore ricavata entro un
unico blocco di roccia tufacea,esempio di architettura “al negativo”,cioè
scavata e non costruita.
Si sviluppa interamente sul dirupo della Gravina.Le fa da quinta lo sperone del Monterrone (Madonna de Idris).
Evidente è l’analogia,non solo di tutta la facciata del complesso,ma anche di alcune
parti dell’interno,con i luoghi della Cappadocia.
L’attuale ingresso è caratterizzato da un semplice portale con arco acuto,che accoglie in alto il
simbolo di santa Lucia:un calice con sopra due occhi.
L’interno si presenta a tre navate,separate da semplici pilastri arcuati.La volta è
piatta;ai due terzi si scorgono cavità lenticolari a modo di
cupolette,intervallate da una croce latina.
Entrando,sulla parete di destra si possono ammirare due grandi affreschi.Il primo raffigura
parte di una Deposizione.A lato è la figura di san Nicola(XIV sec.).In basso,è
pregevole l’Incoronazione di Maria Vergine,tra i santi Giovanni
Battista,Pietro,Stefano e Lorenzo(sec.XIV). Particolarmente interessante si sta
rivelando la parete su cui è addossato l’altare,alla cui destra gli ultimi
restauri hanno evidenziato parti di affresco datato 1690.Sul lato sinistro c’è
una santa Lucia datata 1610.
Nell’intradosso è raffigurato san Vito in splendide vesti cortigiane(sec.XIV).
Sulla parete del prim arco c’è una Madonna col Bambino(XVI sec.).Sugli intradossi del primo arco a sinistra si
ammirano santa Scolastica e san Benedetto(XIV sec.),l’uno di fronte
all’altra.Accostata alla figura di san Benedetto si scorge l’immagine
austera di san Giovanni Battista(sec.XIII).
Sui resti dei tufi,sottratti ad una
parete della navata centrale e utilzzati a paravento di una cucina ivi ricavata
durante gli anni ’60,è stata rinvenuta parte di un affresco di sant’Agata.Proseguendo
nella navata di sinistra,si rilevano due veri capolavori.Si tratta della Madonna
delle Grazie,di tipo bizantino,e di san Michele Arcangelo,con abbigliamento
imperiale tutto decorato da gemme e perle,ambedue alloggiati in due delle otto
nicchie che decorano l’intera parete della navata di sinistra(XIII sec.).
Sul piano sovrastante della Chiesa va registrata una
necropoli,ove sono stati ritrovati cocci di ceramica appartenenti al VI secolo.
Lodevole è stato il lavoro ininterrotto della Soprintendenza
ai Beni Storici e Artistici della Basilicata (Prof.Franco di Pede,I rifugi
dell’anima,2000 Matera).
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